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L’ecosostenibilità dei Setoni DolceSeta

L’ecosostenibilità (cioè la capacità di non danneggiare l’ambiente) dei prodotti che utilizziamo rappresenta un tema sensibile e di grande attualità, che coinvolge tutti. L’attenzione crescente per il rispetto del benessere degl animali porta a non acquistare prodotti testati su di loro, o quelli che richiedono la loro uccisione o il loro maltrattamento (lana, piume ecc.)

Occorre subito dire che, a giudizio degli animalisti, sia i piumoni in piuma d’oca che quelli in seta non sono ‘cruelty free’. Per questa ragione sta anche crescendo l’interesse nei confronti della seta tussah: tuttavia le informazioni su questa fibra non sono sempre veritiere.

Ecosostenibilità e differenze rispetto ai piumoni d’oca e anatra

Cominciamo considerando le differenze rispetto al piumone in piuma/penne d’oca/anatra. Esso richiede la spennatura di questi
volatili (spesso pulcini di entrambe le specie). Si tratta di una pratica crudele, perché compiuta prevalentemente su animali vivi, più volte nel corso dell’anno, non solo nelle fasi della muta naturale, e dunque molteplici volte nel corso della vita dell’animale, fino a che è in grado di sopportarla
e non perisce per le infezioni e/o la sofferenza patita.

In Italia, la legislazione vieta la spennatura degli animali vivi, ma non l’importazione di piume e capi contenenti piume ricavate da animali vivi. Poiché la maggioranza delle piume sul mercato è d’importazione, non potrete avere garanzie sul vostro piumone, anche se acquistate un prodotto ‘made in Italy’ (cioè confezionato in Italia). Dal canto suo, la sericoltura richiede l’essicatura dei bachi da seta. Infatti, quando la metamorfosi arriva termine, l’insetto esce spontaneamente dal bozzolo, forandolo e rendendo il filo di seta che lo compone inutilizzabile. Dunque, per evitare ciò, i bozzoli vengono immersi in acqua bollente: in questo modo lo strato proteico di sericina, che avvolge il filo di seta, si scioglie parzialmente (sgommatura) e il filo può essere dipanato in tutta la sua lunghezza, che raggiunge anche mille metri.

A nostro giudizio, la spennatura delle oche (eseguita più e più volte nel corso della vita dell’uccello vivo), è una pratica ben più dolorosa, che non
la morte immediata degli insetti per bollitura. Si tratta inoltre di una morte inutile, perché industria alimentare ed industria tessile sono separate. Infatti, nella lavorazione delle oche destinate all’alimentazione, l’industria alimentare, per ragioni di contenimento dei tempi e costi di lavorazione, dopo la macellazione degli animali, impiega spiumatrici meccaniche che rovinano le piume e le rendono inutilizzabili dall’industria tessile.

Essa dunque ricorre a propri allevamenti, in cui gli uccelli vengono spenna-
ti da vivi. Solo in pochi casi, le piume provengono da oche/anatre morte, allevate in aziende agricole, che le destinano alla macellazione per uso alimentare.

Le convinzioni errate sulla seta tussah

Per quanto riguarda la seta, l’interesse per la seta tussah deriva dalla convinzione che essa non richieda l’uccisione degli insetti, in quanto ricavata dai bozzoli raccolti quando la metamorfosi si è compiuta e le crisalidi li hanno abbandonati spontaneamente. Tuttavia questo è vero solo in pochi casi documentati, ma assolutamente non in generale, per due ragioni importanti.

  • Con la fuoriuscita della farfalla, il bozzolo viene forato e il filo di seta spezzato: si ottiene dunque una seta con fibra più corta, di qualità inferiore e meno remunerata.
  • Spesso i raccoglitori recuperano i bombici per uso alimentare.

La maggior parte dei piumoni in seta tussah sono ottenuti da bozzoli raccolti ancora integri. L’unico vantaggio della seta tussah è la forte spinta da parte della popolazioni locali alla conservazione delle foreste.

I vantaggi della seta dei bachi da allevamento del gelso

Per quanto riguarda la seta del gelso (‘da allevamento’):

  • la qualità della fibra ricavata dai bozzoli dei bachi allevati è qualitativamente superiore: molto più sottile, leggera, flessuosa, uniforme, traspirante e soprattutto priva di odore e di colore bianco e dunque che non necessita di trattamenti chimici.
  • Se di qualità a fibra lunga, non provoca polvere e dunque non crea problemi di allergie.
  • L’allevamento dei bachi è rigorosamente controllato per quanto riguarda sia il nutrimento e le condizioni di vita degli insetti che l’impatto ambientale (così come per le condizioni dei lavoratori).
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